Dentro il linguaggio

Il senso delle grandi trasformazioni, che investono l’uomo e la società di oggi, richiede una partecipazione più consapevole da parte di tutti al nuovo che avanza. La logica dell’incontro delle culture, non quella dello scontro, dovrà essere prevalente, a cominciare dal piano dei rapporti tra gli uomini fino al piano dell’espressione linguistica dove nascono e si approfondiscono i conflitti tra gli uomini. A questo riguardo sono necessarie delle condizioni, quali il superamento di pregiudizi ideologici, la scelta del dialogo e della tolleranza e nuovi strumenti educativi più aperti e più flessibili.
Il linguaggio, quindi, come caratteristica specifica dell’uomo, è il motivo dominante del libro di Rocco Pititto. Proprio al piano del linguaggio si riconduce tutta la problematica dell’uomo, soprattutto la sua individualità e la sua socialità, il suo sviluppo e l’affermarsi di una personalità più matura e più consapevole.
“Comprendere – come afferma Edgar Morin – comporta necessariamente un processo di empatia, di identificazione e di proiezione. Sempre intersoggettiva, la comprensione richiede apertura, simpatia, generosità” e pone come condizione imprescindibile il superamento di tutti gli ostacoli della comunicazione, anche di quelli di natura linguistica, che impediscono l’incontro tra gli uomini e tra le culture e l’affermazione della solidarietà.
Perché ciascun uomo di questo tempo riesca in un compito così difficile, occorre partire proprio dal linguaggio, che rappresenta la caratteristica dell’umanità, nel quale l’uomo ritrova se stesso, la sua origine e il suo futuro.