La lingua come cultura

La lingua come cultura

  • Curatori: V. Matera, G. Iannaccaro
  • Collana: Studi sociali
  • Marchio:UTET Università
  • Anno:2009
  • ISBN:9788860082312
  • Pagine:272
  • Prezzo:€ 19,50

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Abstract

In questo volume, alcuni fra i principali studiosi italiani e internazionali dei fatti linguistici e comunicativi presentano le molteplici modalità secondo le quali le dimensioni del linguaggio e della cultura interagiscono, arrivando persino a fondersi. Far luce su fenomeni che sono parte integrante della nostra esperienza quotidiana, come la commutazione di codice linguistico (cfr. Gaetano Berruto) o l’interdizione linguistica (cfr. Sabina Canobbio), oppure esplicitare il fortissimo valore identitario della lingua che parliamo (cfr. Augusto Carli) e che immaginiamo in un certo modo, sarebbero operazioni analitiche difficilmente realizzabili senza far perno su elementi sociali e culturali. La comunicazione infatti segue, nel suo farsi e disfarsi, delle configurazioni culturali ed è influenzata dalle cornici sociali di potere – dalle asimmetrie – che l’avvolgono (cfr. Maurizio Gnerre). Il legame che unisce il modo in cui comunichiamo, prevalentemente ma non soltanto mediante il linguaggio verbale, e le configurazioni culturali che abbiamo assimilato è talmente forte e stretto da rendere non solo possibile ma anche altamente auspicabile il confronto teorico fra linguistica e antropologia, al fine di definire gli strumenti concettuali più adatti allo studio del loro interagire (cfr. Alessandro Duranti). Tenendo conto del fatto che la gamma delle risorse che gli esseri umani hanno per interagire tra di loro è vastissima e altamente diversificata: gesti, atteggiamenti, sguardi, movimenti, odori, per non citare che i più immediatamente riconoscibili (cfr. Ruth Finnegan) sono potenti risorse semiotiche che spesso occupano un ruolo prevalente nelle interazioni comunicative rispetto alle parole. Senza con questo voler sminuire la portata straordinaria che le parole hanno nella vita degli esseri umani, anche quando, trasformate in scrittura, acquisiscono profondi significati culturali e si ammantano di un’ideologia e di funzioni fondamentali per la produzione e la circolazione del senso (cfr. Glauco Sanga).