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L'offerta linguistica in Italia
- Autori: E. Borello, M.C. Luise
- Marchio:UTET Università
- Anno:2007
- ISBN:9788860081377
- Pagine:288
- Prezzo:€ 19,00
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Abstract
La politica linguistica europea ha linee ben definite, insieme alla politica monetaria è stata forse quella che ha ricevuto più attenzione, più ricerca – e rispetto a molte altre aree – anche più fondi. E quindi l’e-learning trova nella necessità di insegnamento linguistico uno dei campi più rilevanti quantitativamente e più complessi metodologicamente.
Tuttavia, se analizziamo questi documenti, almeno quelli prodotti da quando le tecnologie informatiche hanno reso attuabile la (auto)formazione a distanza, troviamo un costante – sebbene non diffusissimo né approfondito – richiamo all’uso delle tecnologie per la diffusione della competenza plurilingue in Europa, ma non troviamo nulla di operativo, laddove invece sull’organizzazione e la metodologia glottodidattica ci sono interventi molto precisi che costituiscono anche oggetto di valutazione.
La situazione dunque è lungi dal parere soddisfacente, e in particolare l’Italia è tra i fanalini di coda in ordine alla competenza plurilingue: solo il 36%, poco più di un terzo, dichiara di essere in grado di comunicare in una lingua diversa dall’italiano.
Anche se la promozione della differenza linguistica, dell’uso delle tecnologie di formazione a distanza, dell’apprendimento per tutta la vita, in primis linguistico, costituiscono obiettivi primari dell’Unione Europea, manca l’analisi di quel che effettivamente si può fare con le tecnologie della formazione a distanza per incrementare la conoscenza delle lingue. Questo volume si definisce quindi come uno sforzo di elaborare il tassello mancante nella politica linguistica dell’Unione Europea.
Tuttavia, se analizziamo questi documenti, almeno quelli prodotti da quando le tecnologie informatiche hanno reso attuabile la (auto)formazione a distanza, troviamo un costante – sebbene non diffusissimo né approfondito – richiamo all’uso delle tecnologie per la diffusione della competenza plurilingue in Europa, ma non troviamo nulla di operativo, laddove invece sull’organizzazione e la metodologia glottodidattica ci sono interventi molto precisi che costituiscono anche oggetto di valutazione.
La situazione dunque è lungi dal parere soddisfacente, e in particolare l’Italia è tra i fanalini di coda in ordine alla competenza plurilingue: solo il 36%, poco più di un terzo, dichiara di essere in grado di comunicare in una lingua diversa dall’italiano.
Anche se la promozione della differenza linguistica, dell’uso delle tecnologie di formazione a distanza, dell’apprendimento per tutta la vita, in primis linguistico, costituiscono obiettivi primari dell’Unione Europea, manca l’analisi di quel che effettivamente si può fare con le tecnologie della formazione a distanza per incrementare la conoscenza delle lingue. Questo volume si definisce quindi come uno sforzo di elaborare il tassello mancante nella politica linguistica dell’Unione Europea.