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Rapporto sullo stato sociale
2005
- Curatori: F.R. Pizzuti
- Marchio:UTET Libreria
- Anno:2005
- ISBN:9788877509932
- Pagine:368
- Prezzo:€ 22,00
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Abstract
A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, un insieme di eventi economici, sociali, politici e culturali di portata storica sta spingendo per un drastico ridimensionamento dello stato sociale, cercando d’invertire una tendenza espansiva in atto fin dall’Ottocento nei paesi economicamente più sviluppati.
Tale spinta ha trovato sostegno nell’affermazione di ideologie in cui si saldano un’impostazione di rafforzato conservatorismo in ambito sociale e una visione di accentuato laissez faire in ambito economico. D’altra parte, la globalizzazione e la contemporanea evoluzione organizzativa dei sistemi produttivi, hanno contribuito ad aumentare l’instabilità economica e sociale e i fenomeni di povertà e disuguaglianza, riproponendo drammaticamente, sia a livello nazionale sia su scala internazionale, i fallimenti e i limiti che la stessa teoria economica liberale e l’esperienza concreta avevano individuato nell’azione del mercato in campo sociale.
Il dibattito intellettuale, il confronto politico e l’evoluzione dei fatti sono dunque animati da spinte contraddittorie di cui è difficile prevedere l’esito. Facendo più specifico riferimento alla situazione europea e italiana, il Rapporto sullo stato sociale offre su questi temi centrali per lo sviluppo economico, sociale e civile un contributo di informazione sistematica, di valutazione approfondita e di proposte concrete.
Con l’ausilio di un vasto corredo di informazioni statistiche, il testo – curato da Felice Roberto Pizzuti con i contributi di un gruppo di studiosi ed esperti che si occupano di welfare a livello accademico e di policy, in ambito nazionale e comunitario – analizza i nodi chiave dello stato sociale, fornendo un quadro organico e completo di come stanno cambiando nel tempo gli equilibri economici e sociali nei principali paesi economicamente sviluppati.
Oltre ad essere uno strumento insostituibile per gli operatori del settore, il Rapporto è anche un punto di riferimento per capire dove stanno andando l’Europa e l’Italia e per avere un’idea più chiara e meno convenzionale di quella che su questi temi così delicati (che ci riguardano tutti) viene offerta dal dibattito politico e giornalistico.