Educazione letteraria e nuove tecnologie

Che cosa è letteratura oggi? Una domanda dalla risposta difficile e soprattutto non più univoca, in un mondo in cui la poesia è essenzialmente cantata – e i ragazzi passano ore con le cuffie ad ascoltarla –, in cui i testi vivono con la logica di Internet (e possono essere modificati dal lettore e rimessi in rete accanto agli originali) o in cui la tecnologia ha creato forme del tutto nuove di testo letterario.
Che senso ha oggi leggere la poesia solo nella versione scritta, quando la tecnologia audio la rende accessibile nella dimensione sonora? Perché limitarsi a leggere l’Amleto, quando ne esistono le grandi versioni cinematografiche di Laurence Olivier, Franco Zeffirelli e Kenneth Branagh? E che dire dei testi commisti? La tecnologia ha dato ormai a tutti la possibilità di fruire comodamente e facilmente del melodramma, della canzone, del videoclip: si può dunque ignorarli?
Quando Gentile dettava i suoi programmi, era fatale che escludesse, per esempio, lo studio del libretto d’opera (tagliando così fuori gran parte della cultura e della produzione letteraria del XIX secolo). Ma oggi, grazie alla larghissima diffusione e disponibilità di CD o DVD, questa scelta è ancora legittima?
Le risposte che emergono dai saggi che compongono Educazione letteraria e nuove tecnologie da un lato contribuiscono a tracciare un quadro d’insieme organico e completo della situazione attuale, dall’altro spiegano come utilizzare le tecnologie più avanzate in modo che non servano solo da semplice supporto alla didattica, quanto piuttosto possano essere utilizzate per creare spazi nuovi e offrire possibilità inedite, impensabili e impossibili prima del loro avvento.