Manuale di storia moderna

Il Seicento e il Settecento si presentano come dei secoli irti di contraddizioni: dallo splendore dei lumi alle tenebre delle persecuzioni religiose, come testimonia la revoca dell’Editto di Nantes (1685) decisa da Luigi XIV che costrinse all’esodo la numerosa comunità ugonotta francese. Furono anche secoli di lunghe guerre, come quella «mondiale» detta dei Sette Anni (1756-1763), in cui da un lato l’Inghilterra conquistò l’assoluto dominio dei mari, dall’altro «la sovrumana forza di nervi» di Federico II, come ebbe a dire Thomas Mann, tenne testa a una vasta coalizione europea salvando la Prussia dalla rovina totale. Verso la fine l’avvento di Napoleone, la cui abilità militare tenne sotto scacco tutte le potenze europee per diversi anni sino al definitivo crollo del suo Impero e il ritorno all’assetto politico precedente con il Congresso di Vienna (1815).
L’età moderna tratta di questi e di molti altri aspetti; con una prosa limpida ed efficace vengono affrontate le rivoluzioni americana e francese, l’età napoleonica, ma anche tratti poco esplorati come la rivolta di Santo Domingo, che portò alla nascita della Repubblica di Haiti, o la fondazione dell’Australia.
Nell’ultima parte alcuni storici come Luciano Allegra, Marina Formica e Marina Sozzi analizzano dal punto di vista storiografico singoli argomenti come l’uso della statistica nella storia, la Rivoluzione francese e la concezione della morte in età moderna.